TOUR RIFUGI DOLOMITI 2012
Zaino in spalla si parte per il giro rifugi sulle Dolomiti.
5 giorni dormendo in rifugio passando per gallerie della Grande Guerra, cime Dolomitiche e marmotte. durata: 5 giorni periodo: Agosto 2012 n° partecipanti al viaggio: 2 Il primo giorno si parte da Milano e si arriva al Passo Gardena. 320 Km - 3h 20 min Si dorme al Garni Ortles (Via Plan 115 - 39048 Selva Garden - tel. +39 0471 795067 • email: [email protected])
|
|
Giorno
Dom 5 Dom 5 |
Partenza
Passo Gardena Rifugio Pisciadù |
Arrivo
Rifugio Pisciadù Rifugio Boè |
Altezza partenza - Altezza arrivo - Dislivello
2121 - 2585 - 464 2585 - 2871 - 286 |
Tempo
2h 2h |
Parcheggiata l'auto presso il passo (d'estate parcheggio a pagamento 3,00 € intera giornata), ci incamminiamo sul sentiero con segnavia CAI 666.
Il sentiero è da subito comodo ma ripido e ci porta a risalire alcuni verdi prati ai piedi del Col de Mesores (Sass dla Luesa). Dopo i primi minuti, il sentiero si fa più dolce, e in leggero saliscendi si costeggiano le pareti nord della montagna in un'alternarsi di verdi prati e masse detritiche, fino all'imbocco della Val Setus (ore 0,20). Ci inoltriamo nella Val Setus seguendo il sentiero (sempre sv 666) che con una serie di zigzag ci fa risalire le masse detritiche che caratterizzano la valle (si possono trovare nevai residui, anche piuttosto grandi, spesso fino ad estate inoltrata). La salita della Val Setus è su ghiaione ed è abbastanza faticosa per i non allenati. Risaliamo con continue curve i ghiaioni della valle, fino a raggiungere una parete rocciosa dove si devia obliquamente verso sinistra, dove hanno inizio i primi rinforzi attrezzati.Si tratta di un tratto di 10-15 minuti di facilissima ferrata, superabile tranquillamente senza attrezzatura. Sono gli ultimi 100 metri di dislivello che si percorrono su sentiero attrezzato su roccia molto scalinata, solida e sicura. Nessun pericolo da segnalare, a tratti un po' umida ma non scivolosa. Questo percorso è molto gettonato e durante la salita si incontra molta gente. Finito il tratto attrezzato, raggiungiamo il grande terrazzo che caratterizza gran parte del Gruppo del Sella. Giunti sul grande terrazzo detritico, un facile sentiero in leggera discesa ci porta in alcuni minuti al vicinissimo Rifugio F.Cavazza al Pisciadù. Il rifugio, sorge in una posizione incantevole e molto panoramica accando ad uno splendido laghetto (m 2585 - ore 1,30). Dal rifugio, percorrendo il sentiero 666/649/647, attraverso la Val di Tita, si raggiunge il RIFUGIO BOE' (2.871 m) in 2 ore, prima attraverso il sentiero sentiero n. 666 e poi il n. 672. Ripartiti dal Pisciadù dopo un breve tratto in piano si torna a salire fino a quasi 3000 metri. Poi si scende di un centinaio di metri per arrivare al Rifugio boè dove dormiremo! |
Rifugio Pisciadù
Rifugio Boè Si dorme al rifugio Boè (tel. 0461 981871 mail: [email protected] [email protected] [email protected]) |
Lun 6
Lun 6 |
Rifugio Boè
Passo Campolongo |
Rifugio Pordoi
Rifugio Pralongià |
2871 - 2855 - -16
1875 - 2200 - 325 |
1h
2h |
Oggi decidiamo di aiutarci con la funivia e con il pullman. Dopo essersi svegliati in un paesaggio lunare si parte per il Passo Pordoi. Passeggiata molto tranquilla, con dei tratti attrezzati ma semplici. In 1 ora si raggiunge la funivia del Sass Pordoi (orari 9.00 - 17.00 - 8 euro) che ci porta al Passo e qui potremo prendere il pullman per andare al Passo di Campolongo (linea 471 - orari 9.05 oppure 10.05 poi non cene sono altri fin al pomeriggio!). Da qui si riparte per una facile escursione tra prati e margherite con 270 metri di dislivello che in circa 2h ci fa raggiungere il rifugio sulla cima del Monte Pralongià. |
Funivia Sass Pordoi
sito pullman SAD Orari pullman (linea 471) (da stampare) Rifugio Pralongià Si dorme al rifugio Pralongià (tel 0471 836072 - mail: [email protected]) |
Mar 7
Mar 7 |
Rifugio Pralongià
Passo Valparola - Forte tre Sass |
Passo Valparola
Galleria Goinger - Passo Falzarego (Rifugio Col Gallina) |
2200 - 2173 - -27
2173 - 2109 - -64 |
2h 30min
2h |
Dal rifugio Pralongià si va al passo Valparola dove si trova anche un piccolo laghetto di montagna: il lago di Valparola, un incantevole specchio d'acqua, che attualmente è da sfondo in molti spot pubblicitari. Si è formato grazie all' argilla impermeabile del fondo, che impedisce all’acqua di disperdersi. Tratto agevole lungo un sentiero ben segnalato che porta al Passo Valparola, tra il Settsass a ovest e il Piccolo Lagazuoi a est.Dislivelli di 200 m in discesa e 230 m in salita. La passeggiata è abbastanza tranquilla, praticamente una scampagnata. Data l'importanza del passo, nei tempi della prima guerra mondiale, quando di qui passava il confine tra l'Italia e l'Impero austro-ungarico, si costruì sulla sua sommità un forte: il Forte Tre Sassi, che fu in parte distrutto durante il conflitto. Oggi il forte ospita il museo della Grande Guerra. Dopo la visita al museo il museo e si entra nella galleria Goinger. Una galleria orizzontale percorre quasi tutta la parete est del Sasso di Stria ed è di facile accesso anche in giornate di pioggia. Una pila è necessaria nonostante le aperture-finestre che permettono di affacciarsi sul passo Falzarego. La galleria termina nei pressi del passo Falzarego. Raggiungiamo il rifugio Col Gallina dove passeremo la notte. |
Rifugio Col Gallina - link 1
Rifugio Col Gallina - link 2 Lago di Valparola Forte tre sassi Museo della Grande Guerra Si dorme al rifugio Col Gallina (tel 0436 2939 mail: [email protected]) |
Mer 8
|
Passo Falzarego (Rifugio Col Gallina)
|
Rifugio Lagazuoi
|
2109 - 2778 - 669
|
3 h
|
Un itinerario che sfrutta le gallerie che gli italiani scavarono durante la prima guerra mondiale per non perdere posizione nei confronti degli austro-ungarici posizionati sulla cima del Lagazuoi. Percorrere questo itinerario significa immergersi in un museo di storia a cielo aperto e non si può non riflettere, percorrendolo, sull’assurdità del conflitto che si svolse su queste cime. Le gallerie sono state ottimamente sistemate e la corda metallica all’interno della galleria funge da eccellente corrimano. L’imbragatura è del tutto inutile visto l’assenza di esposizione, indispensabili sono invece il caschetto (soprattutto nella parte alta vi sono alcuni tratti in cui la volta è un po’ bassa) e soprattutto la torcia che non può categoricamente essere dimenticata anche perché, come detto, sono numerosi i bivi, gli antri e le deviazioni a lato del tunnel principale ad essere segnalati con cartelli. Nel complesso un itinerario facile, anche per inesperti, percorribile in mezza giornata, assai interessante dal punto di vista storico e con grande panorama, nella discesa all’aperto, sul Gruppo delle Tofane. La passeggiata termina al Rifugio Lagazuoi. E' uno dei rifugi a quota più elevata nelle Dolomiti, e la sua terrazza è famosa per l'incredibile panorama sulle vette dolomitiche, patrimonio naturale dell’UNESCO. |
Rifugio Lagazuoi
Descriziona passeggiata (stamp) Approfondimento sulla Grande Guerra (da stampare) Si dorme al rifugio Lagazuoi (tel 0436 867303 - Cell. +39 340 7195306 - mail: [email protected]) |
Gio 9
Gio 9 |
Rifugio Lagazuoi
Capanna Alpina |
Rifugio Scotoni - Capanna Alpina
Selva Gardena - Si torna a casa |
2778 - 1725 - -1053
|
2h 30min
|
Una bellissima escursione, adatta anche ai bambini, che si svolge completamente in discesa, con partenza in alta quota dal Rifugio Lagazuoi. Un percorso appassionante tra roccia, pareti incombenti e testimonianze della Grande Guerra, ben visibili soprattutto nella parte iniziale del percorso, che costituiscono il Museo all’aperto della Grande Guerra sul Lagazuoi. Dal Rifugio Lagazuoi (2752 m) si inizia a scendere lungo il sentiero n. 20 che attraversa un’imponente conca detritica in uno stupefacente scenario lunare, fino ad arrivare alla Forcella Lagazuoi (2573 m), da dove si gode di uno stupendo panorama sul Vallon Lagazuoi e sulle montagne circostanti. I resti delle postazioni austriache, che ricordano tristi pagine di storia ed i sacrifici di tanti uomini, in uno scenario così magnifico e grandioso, possono sembrane, agli occhi di un bambino, le rovine del palazzo del leggendario re delle montagne, il Re Laurino, mentre le gallerie di guerra ricordano quelle scavate dal suo popolo di nani alla ricerca di oro, argento e cristalli. Il sentiero prosegue sempre in discesa tra massi e detriti calcarei alla base delle magnifiche pareti del Grande Lagazuoi e del gruppo del Fanis quando, improvvisamente, dopo tanta arida roccia, in una piccola depressione, appare uno specchio azzurro sul quale si riflettono le pareti rosa delle montagne circostanti. E’ il laghetto alpino di Lagazuoi (2182 m), sotto la parete della Cima Scotoni, sul versante meridionale del Gruppo di Fanis, una visione incantevole tra verdi macchie di pino mugo che punteggiano il terreno roccioso. E’ talmente piccolo e nascosto che viene da raccontare ad un bambino che si è formato con le lacrime del gigante della montagna che aveva smarrito sua figlia tra quelle vette (Il racconto prosegue a vostra fantasia!). Nelle giornate più calde il posto brulica di escursionisti: i più temerari si lasciano tentare da un bagno da brivido nelle sue acque (effetto domenica al mare!). Noi preferiamo fare solo una breve sosta per osservare gli scalatori impegnati lungo le pareti a picco della Cima Scotoni che sovrasta il laghetto. Da questo punto si intercetta il sentiero 20B lungo l’Alta via n 1 delle Dolomiti (dal Lago di Braies a Belluno) che in questo tratto collega il Rifugio Fanes al Rifugio Lagazuoi. Riprendiamo il cammino lungo il sentiero 20, in questo tratto piuttosto ripido ed accidentato, ma siamo ripagati da uno spettacolo stupendo, sovrastati dalle pareti incombenti della Cima del Lago e con la magnifica visuale della conca erbosa in cui si trova il Rifugio Scotoni (1985 m), incorniciata da torrioni di roccia. Lungo il ripido canalone lo sguardo passa in prospettiva dal bianco abbagliante del sentiero pietroso, al verde intenso dei pini mughi lungo i versanti della montagna fino al verde brillante del prato che circonda il rifugio. Alla fine della discesa merita una sosta e una visita la graziosa cappella in legno costruita per commemorare i caduti della guerra. La discesa termina alla Capanna Alpina. Dalla Capanna Alpina in circa mezzora di cammino si arriva alla fermata del Pullman linea 465 (fermata Sarè - paese Armentarola). Si prende il pullman che porta in 30 minuti a Corvara (orari 9.45 - 10.35 - 11.35). Da Corvara il pullman 471 ci porta al passo Gardena dove abbiamo lasciato la macchina (orari 13.10 - 15.30) |
Cosa ne pensi del nostro giro tra i rifugi?
Facci sapere la tua opinione! Oppure se hai qualche domanda da porci o vuoi qualche consiglio contattaci inserendo il tuo commento...
Facci sapere la tua opinione! Oppure se hai qualche domanda da porci o vuoi qualche consiglio contattaci inserendo il tuo commento...
webmaster: Alivi